Gas: la TAP in Italia avvia lo studio d’impatto ambientale

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lavori-di-scavo-per-gasdotto-non-si-sventri-il-basso-salentoIl Governo italiano concede nove mesi per la realizzazione dello studio di fattibilità in Salento. Avanza la realizzazione del Gasdotto Transadriatico anche in territorio albanese e con il Governo greco.

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Nove mesi di studi effettuati da navi al largo delle coste della Puglia meridionale per implementare un gasdotto strategico per la sicurezza energetica dell’Italia e dell’Europa. Come riportato da natural Gas Europe, il Governo italiano ha concesso nove mesi di tempo al consorzio incaricato della costruzione del Gasdotto Trans Adriatico – TAP – per l’effettuazione dello studio di fattibilità ambientale nelle acque territoriali al largo del Salento.

Come riportato dal top manager della TAP per l’Italia, Giampaolo Russo, lo studio, che si concluderà prima della stagione turistica, è necessario per evitare danni all’ambiente, ed individuare la tratta più sicura per la costruzione dalla tratta del Gasdotto Trans Adriatico dall’Albania all’Italia.

Nello specifico, la zona interessata è la costa al largo di San Foca, in provincia di Lecce, dove la TAP emergerà dal Mar Adriatico per percorrere altri 5 chilometri via terra fino a un terminale di ricezione ubicato nell’entroterra del Salento.

Lo studio nelle acque territoriali dell’Italia va di pari passo con quello già avviato dalla TAP in Albania, dove il consorzio ha iniziato un’opera di consultazione con le comunità locali per la realizzazione di un tratto del gasdotto lungo di 269 chilometri.

Progressi sono stati effettuati anche con il governo greco, con cui il consorzio TAP ha avviato i lavori per la firma dell’Accordo di Costruzione del gasdotto: un passo fondamentale, che segue la dichiarazione di sostegno politico pronunciata da Atene, insieme con Tirana e Roma, nel Settembre 2012.

La TAP è un gasdotto progettato per veicolare in Europa 21 Miliardi di metri cubi di gas all’anno provenienti dall’Azerbaijan dal confine tra Turchia e Grecia fino in Italia, attraverso l’Albania.

Compartecipata dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera Axpo, e dalla tedesca E.On, la TAP, che ha ottenuto l’interessamento anche del colosso britannico British Petroleum e della compagnia italiana Enel, è sostenuta politicamente dai Governi italiano, albanese e greco.

La realizzazione della TAP, prevista intorno al 2018, permette all’Italia di diventare l’hub unico della distribuzione del gas dell’Azerbaijan in Europa, creare nuovi posti di lavoro in Puglia e nel resto del Paese, e rafforzare il peso politico del Belpaese in Europa.

La TAP permette inoltre anche alla Grecia di ricoprire un ruolo fondamentale nella politica energetica europea, sopratutto in un periodo contrassegnato dall’incertezza circa la permanenza di Atene nella zona euro e, più in generale, nell’UE.

Mosca si oppone al trasporto del gas turkmeno in Europa

La TAP potrebbe rivelarsi un’opportunità anche in seguito al possibile trasporto diretto in Europa non solo del gas dell’Azerbaijan, ma anche di quello del Turkmenistan.

Come riportato dall’agenzia Trend, la Commissione Europea e l’Azerbaijan hanno concordato un’iniziativa comune per convincere il Turkmenistan, quarto produttore di gas naturale al Mondo, alla costruzione del Gasdotto Transcaspico per veicolare gas turkmeno verso occidente.

A ostacolare il progetto, oltre che incomprensioni tra Azerbaijan e Turkmenistan, è la Russia, che avanza pretese sull’amministrazione politica dell’intero Mar Caspio, nonostante il Gadsdotto Transcaspico interessi le sole acque territoriali azere e turkmene.

Mosca cerca di bloccare ogni tentativo dell’Unione Europea di accedere ai giacimenti di gas del Bacino del Caspio per evitare che Bruxelles diversifichi le forniture di oro blu ed abbatta la forte dipendenza che, ad oggi, lega l’UE alle importazioni di oro blu dalla Russia per il 40% del fabbisogno continentale complessivo.

Matteo Cazzulani

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